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Il 202 Cybersecurity Readiness Index di Cisco rivela il declino della preparazione delle organizzazioni contro le minacce informatiche

Il 202 Cybersecurity Readiness Index di Cisco rivela il declino della preparazione delle organizzazioni contro le minacce informatiche

Secondo il Cybersecurity Readiness Index 2024 di Cisco, solo il 3% delle organizzazioni ha la resilienza necessaria per combattere le moderne minacce alla sicurezza informatica. Rispetto all'anno precedente, quando si riteneva che il 15% delle aziende avesse raggiunto un livello di preparazione "maturo", si tratta di un calo significativo. La maggior parte delle organizzazioni, circa il 71%, rientra nelle categorie "formativa" (60%) e "principiante" (11%), mentre il restante 26% è classificato come "progressivo". Questo studio ha esaminato la postura della cybersecurity di 8.136 dirigenti del settore privato che supervisionano la cybersecurity all'interno delle loro aziende. L'indagine ha riguardato cinque settori chiave: intelligenza dell'identità, affidabilità delle macchine, resilienza della rete, rafforzamento del cloud e rafforzamento dell'intelligenza artificiale. È stato rilevato che la cybersicurezza più matura è presente nelle imprese più grandi. È interessante notare che le aziende con più di 1.000 dipendenti rientravano principalmente nelle categorie mature e progressive, mentre le aziende più piccole (10-249) rimanevano indietro e rientravano principalmente nei gruppi formativi e principianti.

I servizi di viaggio, i servizi alle imprese e l'industria manifatturiera hanno registrato i livelli più alti di maturità in materia di cybersecurity (4% ciascuno), sottolineando quanto sia importante proteggere quantità significative di dati sensibili dei clienti. D'altro canto, i settori con la più alta concentrazione di aziende alle prime armi sono stati i servizi alla persona, l'istruzione e il commercio all'ingrosso. Buone notizie: il 91% degli intervistati ha dichiarato di aver assistito a un aumento dei finanziamenti per la cybersecurity nel corso dell'ultimo anno e si aspetta ulteriori incrementi di budget.

Per quanto riguarda gli incidenti informatici, più della metà delle entità intervistate (54%) ha subito un evento del genere nell'anno precedente, con una spesa di almeno 300.000 dollari per il 52% di questi incidenti. I tipi di attacco più comuni sono stati il furto di credenziali, il phishing e il malware. L'aspettativa di potenziali interruzioni dovute a incidenti informatici nei prossimi 12-24 mesi è stata elevata, pari al 73%. Le minacce esterne sono state identificate come la preoccupazione principale dal 62% degli intervistati, un cambiamento significativo rispetto alla prospettiva dell'anno precedente, che dava quasi lo stesso peso ai fili interni ed esterni. Con il 46% delle aziende che, al momento dello studio, avevano più di 10 ruoli aperti nel campo della cybersecurity, il rapporto ha anche evidenziato una grave carenza di competenze nel settore.

Separatamente, una ricerca pubblicata da Microsoft il 18 marzo ha rivelato che solo il 13% delle aziende britanniche è sufficientemente pronto ad affrontare i cyberattacchi, mentre il resto è vulnerabile (48%) o ad alto rischio (39%) di subire gravi eventi informatici.

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